Ho già subito una chirurgia alla schiena è troppo tardi per me

Ogni anno, migliaia di persone si sottopongono ad una qualche forma di chirurgia spinale. Queste operazioni variano da fusioni spinali, dischemie, ernie discali eccetera. Lo scopo di questo articolo non è riflettere sui meriti o i problemi causati dalle operazioni chirurgiche spinali. L’internet è pieno di questi articoli.

Oggi, vogliamo abbattere una concezione popolare. Molte persone pensano che se hanno subito un’operazione alla schiena, allora non c’è ragione di vedere un chiropratico. Ora, basandosi su ciò che le persone credono della chiropratica, non possiamo dire di biasimarle. Quando si hanno viti, bulloni e placche inserite nella colonna vertebrale, l’idea di qualcuno che schiocca e tira la schiena o che possa creare danni agli attacchi chirurgici… Sembra terrificante. Ed ecco il messaggio che vogliamo trasmettere:

Non tutte le tecniche chiropratiche sono uguali! 

Molte persone associano la chiropratica con mosse che si vedrebbero solo nei film di arti marziali. La verità è che ci sono svariati modi per correggere la colonna vertebrale, molti dei quali sono calibrati e non invasivi. Alcuni sono così sicuri che possono essere fatti su persone molto anziane o neonati, persone con ernie al disco o che sono state sottoposte ad interventi chirurgici. Nel nostro studio ad Upper Cervical Treviso abbiamo scelto di utilizzare l’approccio più gentile e preciso della chiropratica, in modo da poterci occupare di ogni tipo di persona.

Inutile a dirlo, ma la sicurezza non è il problema principale quando ci si preoccupa della chiropratica. La domanda principale è: la chiropratica può aiutarmi dove non è riuscita la chirurgia?

Può sembrare assurdo, ma non sono gli aggiustamenti chiropratici che fanno la guarigione. Gli aggiustamenti in sé non hanno la capacità di guarire nessuno.

Il problema con l’atlante, la vertebra della quale ci occupiamo, è che si sposta facilmente dal suo punto originario, comprimendo i nervi ed irritandoli. Quando l’operazione chirurgica viene fatta proprio in questo punto, le vertebre vengono bloccate in una posizione scorretta.

L’aggiustamento semplicemente ristora il corretto allineamento della testa e del collo. Quando la colonna vertebrale torna nella sua corretta posizione, allora i nervi possono cominciare a lavorare di nuovo. È molto semplice.

Questa non è una situazione inusuale. Infatti, a causa del nostro focus sulle correzioni strutturali e le gentili tecniche di correzione, siamo stati consigliati a decine di pazienti negli ultimi anni, e la maggior parte di loro hanno trovato ottimi benefici.

Comunque, l’ultima cosa che vogliamo sottolineare è questa: quando si viene sottoposti ad interventi chirurgici, ovviamente ci saranno delle limitazioni su quanto la struttura della colonna vertebrale può essere corretta. Non possiamo andare di prepotenza su una spina, nessuno lo vorrebbe. Per quanto ci piaccia aiutare i pazienti dopo le operazioni, la cosa migliore da fare è venir corretti PRIMA dell’operazione. In questo modo si può ottenere una correzione ai massimi livelli e dipendere meno dalla chiropratica in seguito. 

La vostra pressione sanguigna è un problema del tronco encefalico?

Uno studio recente ha riportato l’attenzione sull’ipertensione come causa principale di decessi nel mondo e causa primaria di malattie cardiovascolari. Dato che l’ipertensione non ha sintomi, il 50% circa dei partecipanti allo studio non aveva la minima idea di avere una pressione sanguigna alta. È facile capire dove questo sia un problema. L’ipertensione è un grande fattore di rischio per problemi come attacco cardiaco, ictus e Alzheimer.

Fortunatamente, dottori e scienziati hanno trovato un modo semplice e affidabile per controllare la pressione sanguigna. Piccoli cambiamenti alla dieta, ridurre gli zuccheri, esercizi di yoga o meditazione e molte medicine si sono dimostrati capaci di ridurre i livelli della pressione sanguigna.

Ma che fare se questi problemi arteriosi fossero un problema a livello del sistema nervoso? Cosa possono fare le persone che fanno esercizio fisico e hanno una dieta bilanciata se non ottengono risultati per i loro problemi di pressione? Prendere medicine anti-ipertensive per il resto della vita è veramente la risposta?

Venne condotto uno studio a riguardo nel 2007da Bakris e Dickholtz. Ha dimostrato che le persone che ricevevano una correzione dell’atlante tramite il protocollo NUCCA avevano gli stessi effetti anti-ipertensivi di 2 medicine per la pressione sanguigna! La riduzione media era di 17 punti, con solo una correzione compiuta in un periodo di tempo di 8 settimane.

Questo non significa che le correzioni vengano fatte per ridurre la pressione sanguigna. Possono addirittura aumentarla in individui con ipotensione, o pressione sanguigna bassa. L’unico obiettivo di una correzione dell’atlante è ristabilire l’allineamento della struttura normale della spina cervicale superiore per recuperare le normali funzioni del tronco encefalico.

Cosa significa per le persone con alta o bassa pressione? Significa che la pressione sanguigna di molti non ha niente a che vedere con diete e medicine, ma potrebbe essere un problema con il tronco encefalico e il sistema nervoso centrale.

I centri di controllo della regolazione della pressione sanguigna si trovano nel tronco encefalico. Uno spostamento strutturale in cima al collo potrebbe compromettere il flusso sanguigno nel tronco encefalico e ingannare il corpo per fargli pompare più sangue. Così, l’ipertensione potrebbe essere solamente una Condizione Secondaria allo Spostamento dell’Atlante.

La chiropratica non è per chiunque. Ma se state lottando da molto con qualche problema che i vostri dottori non riescono a risolvere, allora potreste aver bisogno di pensare al di là dell’ordinario e cercare una nuova soluzione.

Perché mi fanno male le articolazioni quando piove?

Uno dei problemi più comuni tra i nostri pazienti con dolori cronici è il maltempo, che sembra peggiorare le loro condizioni. Esistono ragioni biologiche per questo fenomeno o è solo una credenza popolare che si tramanda da generazioni? 

Non smettete di credere: Il fattore incontrollabile

Le persone parlano da centinaia di anni di come riescono a sentire le variazioni del tempo nelle loro articolazioni. Probabilmente la prima volta che ne avete sentito parlare era da vostra nonna, o un altro parente con i dolori dell’artrite che aumentavano quando pioveva. Magari li avete sentiti dire che sentono la pioggia nelle ossa.

Ippocrate, il padre della medicina, fu il primo a notare i cambiamenti nello stato di salute di una persona ancora nel 400 a.C. Eppure, da allora tutti gli studi a riguardo non hanno portato alcuna soluzione. Alcuni studi dimostrano che i pazienti riescono a percepire la differenza del tempo, altrettanti dimostrano il contrario.

È difficile studiare questo effetto a causa dell’impatto del sistema di credenza sul dolore. Quando gli esseri umani credono fermamente in una cosa, può cambiare drasticamente la loro percezione del mondo. Questo viene notato negli studi di scienza del dolore ogni volta, e rende le ricerche molto difficili e complicate.

A parte chiudere le persone in una scatola e nasconderle dal brutto o dal bel tempo, è molto difficile trovare una soluzione per capire come questo può influenzare gli esseri umani con certezza.

Gli studi sugli animali lasciano degli indizi

Se il sistema di credenze può influenzare gli esseri umani, i nostri amici pelosi possono aiutarci in questo campo.

Gli scienziati credono che la pressione nell’aria (pressione barometrica) è ciò che permette alle persone di sentire dolore quando cambia il tempo atmosferico. Quando arrivano i temporali, la pressione comincia a calare. La teoria spiega che mentre cala la pressione dell’aria, diminuisce anche la quantità di pressione sulle articolazioni: questo porta le articolazioni e i tessuti morbidi ad espandersi e irritare le terminazioni nervose, procurando così dolore.

Gli scienziati hanno testato questa idea sui porcellini d’india e i ratti. Hanno posto animali con particolare predisposizione al dolore in due ambienti. Un gruppo aveva pressione dell’aria normale, mentre l’altro si trovava in un ambiente con pressione diminuita artificialmente.

Hanno scoperto che gli animali in ambienti a bassa pressione dimostravano comportamenti di dolore rispetto agli altri.

Tutto questo è importante perché non si può convincere un animale che la bassa pressione dell’aria gli farà provare maggiore dolore. È invece una relazione di cause-effetto.

Quindi? Ha senso?

Quindi sappiamo che percepire i cambi di tempo atmosferico quando si hanno condizioni di dolore cronico è una cosa vera per quanto riguarda gli animali, ma succede anche a noi? Ha senso? La verità è che non abbiamo ancora idea di quale meccanismo causa questo tipo di dolore, quindi non possiamo sapere se possiamo prevederlo o curarlo.

Danno ai tessuti vs percezione del dolore

Le condizioni più comuni associate al tempo atmosferico sono l’osteoartrite, i mal di testa e la fibromialgia. La cosa importante da notare è che il dolore associato a queste tre condizioni non dipende da un eventuale danno ai tessuti. Cosa significa?

Significa che il livello di dolore associato a queste condizioni non è legato alla quantità di danno nel corpo. Con una caviglia storta, un muscolo strappato o un osso rotto, c’è un danno ai tessuti che fa partire una serie di segnali per provocare dolore. È una relazione molto lineare.

Con la degenerazione delle articolazioni, il dolore si può sentire come no. Con i mal di testa e la fibromialgia, non deve esserci per forza di cose danno ai tessuti per causare il dolore.

Non è un modo per dire che il dolore non esiste, significa solo che non c’è una reale fonte di dolore nel corpo. Il problema ha a che vedere con il modo in cui il cervello processa il dolore. Il cervello ha un controllo del volume del dolore percepito. Può alzare la percezione in certe situazioni e abbassarla in altre. I pazienti con dolore cronico hanno la percezione alta in ogni momento.

Non è una questione di crederci o meno. Anche se è un fattore importante nel puzzle, altre componeneti sono:

  • l’ossigenazione del cervello
  • gli ormoni nel sangue
  • l’infiammazione globale
  • il movimento delle articolazioni, specialmente nella colonna vertebrale

Ecco perché il dolore non è un fenomeno fisico. A tutti è capitato di trovarsi in situazioni in cui ci si è fatti male, ma il dolore fisico è arrivato solo dopo qualche tempo. Questo accade frequentemente dopo incidenti o colpi, quando schizza l’adrenalina o bisogna fuggire da una situazione pericolosa.

Si viene colpiti, il cuore comincia a battere forte, l’adrenalina scorre nelle vene e non si nota alcun dolore se non ore dopo in cui gli ormoni lasciano il flusso sanguigno.

La percezione del dolore è malleabile

Questo porta ad una buona e una cattiva notizia.

La cattiva notizia è che per molti casi non ci sarà una lesione trattabile che genera il dolore cronico che si percepisce.

La buona notizia è che se i livelli di dolore sono malleabili significa che ci sono cose diverse che si possono fare per abbassare il volume del dolore percepito. Azioni come meditare, fare esercizio e terapia cognitiva possono permettere di cambiare l’esperienza con il dolore e mantenere il controllo su quello che si prova a livello fisico.

Ed è proprio questo uno dei primi meccanismi innescati dalla correzione dell’atlante in persone che soffrono di mal di testa, artrite e fibromialgia. Non andiamo a riparare tessuti danneggiati o a sistemare parti non funzionanti del corpo, ma creiamo un ambiente sano per una funzione neurologica salutare.

Quando la struttura della testa e del collo viene interrotta, vengono a diminuire due cose:

  1. la quantità di sangue al cervello
  2. gli input meccanici al cervello

Entrambi questi fattori portano il cervello ad essere più sensibile ai segnali di dolore. Quando la colonna vertebrale si muove meglio e la circolazione sanguigna viene ristorata, si notano non solo i miglioramenti nel dolore percepito quando cambia il tempo atmosferico, ma anche una resilienza migliorata e un maggiore controllo sui dolori cronici. 

Infortuni alla testa, Capogiri cronici, Problemi di concentrazione e l’Atlante – uno studio di caso

STORIA PASSATA

Una ragazza di 16 anni si presenta nel mio studio lamentando capogiri, incapacità di concentrazione, mal di testa, dolori cervicali per circa 3 mesi. 

Tutti i sintomi iniziarono a seguito di una caduta da cavallo con conseguente trauma cranico dovuto all’impatto della testa sul terreno.  

Dopo la caduta, si è recata al pronto soccorso dove le hanno effettuato una TAC alla testa per scongiurare qualsiasi possibile emorragia cerebrale. Venne stabilizzata la sua situazione e mandata a casa con una diagnosi di commozione cerebrale. 

Subito a seguito del trauma cranico, iniziarono i capogiri, il malessere generale, e i dolori cervicali. Per lei erano insostenibili più di 30 minuti di studio a scuola alla volta, ed ha saltato molti giorni di scuola. Dopo svariate settimane con difficoltà di concentrazione e dolori persistenti, ha richiesto un consulto neurologico.

La maggior parte dei test effettuati erano nella norma. Le era stato consigliata una terapia vestibolare con un fisioterapista e un’analisi psicologica per gestire i disturbi di concentrazione e di memoria.

Si è sottoposta a sedute di agopuntura, massaggi e trattamenti di chiropratica tradizionali su tutta la colonna vertebrale.

La ragazza ha affermato che l’agopuntura è stata abbastanza utile per le contratture muscolari, ma non ha ottenuto alcun miglioramento da chiropratica o terapia vestibolare. 

Valutazione Strutturale 

Ciò che la gente non comprende con i traumi di commozione cerebrale è che risulta piuttosto difficile non compromettere la struttura spinale cervicale quando si subisce un trauma alla testa. Dopo aver ascoltato il suo caso, abbiamo deciso di valutare se uno spostamento vertebrale stava creando conseguenze al cervello. 

L’Atlante si presentava sulla sinistra ruotato di quasi 4 gradi, sulla destra risultava ruotato di appena 1 grado e mezzo. Abbiamo eseguito la serie di Raggi X e scansioni termografiche per determinare se lo spostamento neurostrutturale fosse la causa dei sintomi. I Raggi hanno evidenziato una sostanziale torsione della prima vertebra cervicale. E’ come se tale spostamento stesse impedendo al flusso sanguigno di fluire correttamente in entrata e uscita dal cervello. 

I Raggi X hanno riportato che l’allineamento vertebrale era andato da 3.69 gradi prima della correzione a 1.5 gradi dopo la prima correzione. 

Le scansioni ci hanno aiutato a stabilire misurazioni di fondo sulla risposta del sistema nervoso quando la ragazza non si sentiva bene. Altre scansioni mostravano un livello anormale di tensione muscolare e una distribuzione anormale di calore lungo la colonna vertebrale. Ulteriori scansioni hanno riportato come ha reagito il corpo della ragazza dopo 5 settimane dalla prima correzione. La tensione muscolare era sparita, e la distribuzione del calore era quasi perfetta.

RISULTATI

Dopo 6 settimane di controlli, la paziente era in grado di studiare per 2-3 ore di seguito senza lamentare alcun problema. Notava che potevano passare giorni senza accusare vertigini o mancamenti e gli episodi diminuivano con il passare del tempo.

Ancora più emozionante fu il fatto che iniziò a sentirsi abbastanza stabile per poter tornare a cavalcare il suo cavallo e quando l’equilibrio iniziò a migliorare, riprese anche a partecipare a gare. 

Porta a casa il messaggio

1. Ogni volta che hai subito un trauma alla testa, la struttura della colonna cervicale è molto incline ad essere compromessa. 

2. Anche se questa ragazza iniziò a provare sintomi immediatamente, molte persone subiscono un colpo di frusta, colpiscono la testa contro un oggetto, o battono la testa a terra senza sentire particolari sintomi nell’immediato.

Molte volte, mentre ascoltiamo la storia di alcuni pazienti, possiamo immaginare la correlazione con qualche incidente avvenuto mesi o addirittura anni prima.

Quando il cervello inizierà ad avere una marcata privazione, allora il corpo alla fine lo farà sentire.  

3. Questa paziente ha risposto alla correzione molto velocemente, e lei può ringraziare la sua giovane età per questo. Molti quarantenni o cinquantenni che soffrono di questo tipo di disturbi potrebbero necessitare di più lavoro per ottenere una stabilizzazione. 

Aspettare fino a che il problema diventa insopportabile è una ricetta per richiedere molto lavoro e molte correzioni nel tempo. Prima si riesce a rilevare il problema, prima si può correggerlo. 

Sei grandi differenze della cura Upper Cervical

I Dottori Upper Cervical sono diversi dagli altri chiropratici. Per aiutarti a comprenderne la diversità, qui ci sono i 6 più importanti criteri per cui il tuo dottore Upper Cervical sarà differente da tutti gli altri dottori di chiropratica che vedrai.

  1. NON SI FANNO CORREZIONI SENZA RAGGI X

Il tuo dottore Upper Cervical utilizza i Raggi X per creare un’esclusiva formula per correggerti in base alla particolare anatomia del tuo corpo.

Ci sono molte aree della spina il cui movimento può aiutare a guidare la correzione chiropratica. La parte bassa e media della schiena per esempio sono costruite in percorsi di movimento creati dalla forma delle loro articolazioni. 

Ma c’è molto più spazio per il movimento e errori nella parte superiore del collo. Così i dottori Upper Cervical non possono correggere accuratamente la giunzione della testa e del collo senza misurare e rilevare la vostra particolare anatomia su degli accurati Raggi X.

2. SI MISURA LA POSTURA DEL CORPO E/O LA FUNZIONE DEL VOSTRO SISTEMA NERVOSO AD OGNI VISITA

Per quanto possibile, i dottori Upper Cervical utilizzano misure obiettive di funzione del vostro corpo per aiutare a guidare il processo decisionale clinico. Il dottore Upper Cervical può indirettamente misurare la funzione del nervo utilizzando la termografia (lettura di calore). 

Può visualizzare la vostra postura in o fuori allineamento con una serie di diversi strumenti che aiutano a misurare eventuali scompensi strutturali nel corpo.

3. NON SI FARÀ LA CORREZIONE AD OGNI VISITA

I dottori Upper Cervical la pensano in modo diverso riguardo agli aggiustamenti rispetto agli altri chiropratici. Nella chiropratica tradizionale sono attese molte più correzioni oltre che visite, e sono utili. Tuttavia, il dottore Upper Cervical crede che mantenere la correzione è più importante del semplice riceverla. La guarigione avviene dal trattenere il nuovo allineamento. Pertanto il dottore Upper Cervical correggerà la parte alta della vostra colonna spinale quando il vostro corpo mostra i segni oggettivi di aver bisogno di una correzione.

Il dottore Upper Cervical la pensa in modo diverso. Correggerà la colonna spinale solo quando ci saranno motivi oggettivi per farlo.

4. SI RILEVA L’EFFICACIA DELLA CORREZIONE DOPO CHE È STATA FATTA

Il vostro dottore Upper Cervical eseguirà ogni volta, dopo aver effettuato la correzione, uno o più controlli in base al vostro piano di correzione. Può essere un’altra scansione termografica, una misurazione della vostra postura, o qualche altro test funzionale. I dottori Upper Cervical si aspettano immediati cambiamenti nella funzione di alcune parti del corpo e li verificano con un controllo post aggiustamento.

5. SI FORNISCE SEMPRE UNA REGOLAZIONE DELICATA

Il collo superiore è un’area delicata del corpo. È naturale per il corpo bloccarsi quando percepisce che qualcuno sta per spingere, tirare, colpire o spingere questa zona della nuca. Perché il vostro corpo resisterà ad una regolazione troppo forte, i dottori Upper Cervical utilizzano procedure di riallineamento dolci per portare la testa e il collo in un migliore equilibrio. Il dottore Upper Cervical sarà sempre in grado di offrire una regolazione delicata.

6. CI SI CONCENTRA SEMPRE SULL’EQUILIBRIO DI TESTA E COLLO

Ci sono molte ragioni per cui i dottori Upper Cervical hanno iniziato a chiamarsi in questo modo, oltre ad utilizzare il titolo “chiropratici”. Uno dei motivi principali è quanti pochi chiropratici realmente utilizzano un protocollo di correzione specifica per riallineare la zona testa-collo della colonna vertebrale. Un altro motivo è perché il nome si accomoda: il dottore Upper Cervical spenderà il 99 % del suo tempo per aiutare il vostro allineamento testa-collo a ragione di quanto questo sia importante per l’espressione del vostro corpo di vita, la salute e la longevità… e per quanto sia vulnerabile quest’area a lesioni.

A differenza delle aree forti della colonna vertebrale che hanno un disco inter-vertebrale, ci sono incastri più deboli nella parte superiore del collo. Il tutto rimane per lo più in equilibrio grazie ai forti muscoli e legamenti. Come tutti gli altri, questi muscoli cervicali e legamenti sono soggetti a incidenti e infortuni che possono mettere a repentaglio il normale equilibrio della zona testa-collo, e disturbare le normali funzioni del corpo.

Chiropratica e bambini… è davvero necessaria?

Chiropratica e bambini vanno a braccetto… molti non lo credono, perché ritengono che i bambini, soprattutto quelli che si sono appena affacciati alla vita, non necessitino della chiropratica come gli adulti e gli anziani. Invece è proprio da piccoli che vanno messe le basi per una colonna vertebrale sana e allineata così che tutti i messaggi che partono dal cervello e raggiungono tutto il resto del corpo possano passare senza interferenze. 

Prima si comincia, prima si avrà la possibilità di crescere più sani, liberi da interferenze, con un corpo che può esprimere le sue potenzialità al 100%.

È dimostrato che i bambini possono sperimentare un disallineamento già al primo giorno di vita. Un parto difficoltoso, dove il medico è costretto ad intervenire con trazioni che sollecitano la delicata colonna vertebrale o con strumenti come forcipi o ventose, o nella forza che è impiegata per estrarre il bambino in un taglio cesareo possono compromettere il delicato equilibrio della colonna vertebrale del nascituro. Ma anche il parto più naturale possibile in cui comunque un bambino sperimenta pressioni o trazioni anche solo dovute alle spinte o schiacciamenti di una cervice non troppo dilatata, può causare dei disallineamenti a livello delle prime due vertebre della colonna del neonato. 

Questo disallineamento può essere più o meno grave, più o meno compensato dal corpo, ma purtroppo è comprovato da molte ricerche essere una delle possibili cause di problemi nel corso della vita o morte nel momento del parto di bambini sanissimi, frutto di una gravidanza senza problemi. Tutto questo perché un disallineamento è sinonimo di interferenza nel sistema nervoso e malfunzionamento spinale, che nei casi più gravi può portare a un’interruzione della vita o a conseguenze più o meno gravi che si vanno ad accentuare con il passare degli anni. 

In seguito i bambini, nel corso della loro vita, sperimentano tutta una serie di difficoltà che possono aggravare o se hanno avuto la fortuna di non essere sublussati, porterà a questa conseguenza. 

Duro mestiere quello di crescere! È stimato che per imparare a camminare un bambino cade in media 5000 volte! Poi zaini pesanti, molte ore di studio in una posizione errata, incidenti sportivi… sono tutti momenti in cui il disallineamento può essere sempre più aggravato. Il corpo è così costretto a utilizzare alcuni mezzi di emergenza per riportare l’equilibrio, ecco che allora compaiono scoliosi…

Per cui in sostanza, i bambini andrebbero controllati già dal primo giorno di vita extrauterina e grazie alla loro straordinaria capacità di rigenerarsi, stanno bene molto più in fretta degli adulti e mantengono la correzione molto a lungo. Almeno fino alla prossima caduta dallo scivolo… Per cui, per avere la possibilità di avere una vita più sana e priva di interferenze, è importante controllarsi il prima possibile, così da garantirci una marcia in più nelle difficoltà della vita.

La chiropratica Upper Cervical è davvero fondamentale per tutti!

12 cose che dovete sapere sul colpo di frusta

1. Si registrano danni consistenti anche a basse velocità.

2.Le donne soffrono un danno maggiore rispetto agli uomini perché hanno meno forza nei muscoli del collo.

3.I movimenti iniziali sono critici. 

L’uso di collari cervicali dà in effetti risultati peggiori che l’assenza di qualsiasi trattamento. L’immobilizzazione in seguito ad uno scontro porta all’intorpidimento dei muscoli e alla perdita di forza che ritardano notevolmente il ricovero. Muoversi da subito migliora la guarigione e la riparazione dell’osso, la cartilagine, i legamenti e i tendini. Migliora anche la propriocezione delle articolazioni, che aiuta a prevenire una degenerazione articolare prematura.

4.La maggior parte dei danni derivanti dai colpi di frusta sono nascosti e non possono essere identificati con test convenzionali come i raggi X, MRI e scansioni CT.

5.Il picco di infiammazione associata al colpo di frusta è localizzato intorno alla vertebra C2 ed è più comunemente all’origine di mal di testa sintomatici. Le faccette articolari C2-C3 sono in particolare la causa di mal di testa cervicogenico per il 53% delle volte.

6.La gravità del danno al veicolo non è predittiva del danno alla persona o del risultato. I veicoli più corazzati aumentano in effetti la probabilità di incorrere in conseguenze a lungo termine perché l’impatto si concentra su testa e collo. Un predittore più accurato di esito è se la persona coinvolta prova un dolore acuto al collo nel giro di 24 ore dall’impatto. Queste persone hanno il triplo di possibilità di lamentare dolore cronico addirittura 7 anni dopo. Inoltre, le persone più giovani hanno generalmente una prognosi migliore e necessitano di meno trattamenti.

7. La parte superiore cervicale della spina è la più colpita quando testa e collo sono in posizione flessa e ruotata al momento dell’impatto (per esempio, dando un’occhiata al cellulare o al bambino sul sedile posteriore).

8.I pazienti con colpo di frusta hanno 5 volte in più la possibilità di soffrire di dolore cronico cervicale rispetto al resto della popolazione.

9.I pazienti con colpo di frusta sono sotto significativo rischio di prematura degenerazione dei dischi. Il sito più comune del danno ai dischi è tra le vertebre C5 e C6. 

10.Il raggio di movimento cervicale è il più importante indicatore di imparità fisica. È stato provato come accurato al 90% nella diagnosi di pazienti con sintomi da colpo di frusta. La flessione e l’estensione sono solitamente i movimenti più impari.

11.Oltre il 90% dei pazienti da colpo di frusta sotto cure chiropratiche mostrano miglioramenti notevoli nel corso di un periodo di trattamento di 6 mesi. Il trattamento chiropratico è stato provato come 5 volte più efficace di molti altri. La cura chiropratica ha anche il doppio del successo di un trattamento standard, ed un successo significativamente più alto rispetto alla terapia fisiologica. Alcuni indicatori includono meno assenze al lavoro e meno affidamento su antidolorifici. Il movimento passivo delle articolazioni è superiore agli esercizi attivi delle terapie.

12.Per ottenere il migliore risultato terapeutico, il trattamento deve essere iniziato nei primi 3 mesi che seguono il trauma del colpo di frusta. Le linee guida raccomandate per ricovero acuto con trattamento varia da 2 mesi a 2 anni, con una media di 7 mesi. Una frequenza appropriata per il trattamento iniziale è 2 o 3 volte a settimana per le prime 10 settimane di cura.

La tecnica numero 1 che DEVI imparare dopo un trauma alla schiena

Non ogni caso di dolori alla schiena è un problema chiropratico. C’è bisogno di nuove strategie di movimento per implementare la stabilità del corpo mentre è in atto il processo di guarigione.

Non siamo esperti della schiena. Anche se abbiamo studiato e ci siamo specializzati nelle biomeccaniche di testa e collo, una buona parte dei nostri pazienti vengono in studio per condizioni secondarie come dolori lombari, ernia al disco e sciatica.

Anche se la maggior parte inizia a sentirsi meglio relativamente presto grazie ai trattamenti (specialmente se si tratta di dolori cronici), a volte come chiropratici dobbiamo accettare il fatto che alcuni traumi alla schiena richiedono maggior tempo di guarigione di altri. Anche se stiamo lavorando sul correggere la struttura della colonna vertebrale di qualcuno, ci sono delle volte in cui bisogna lasciare al corpo il suo tempo di guarigione. Parte di ciò vuol dire insegnare alle persone a muoversi per prevenire un aggravamento del loro problema.

Quando si parla di dolori di schiena, spesso e volentieri ci si sta riferendo a problemi alla zona lombare. Ci si accorge in quei momenti in cui ci si piega davanti per raccogliere qualcosa da terra, si sente uno scrocchio e comincia il dolore improvviso alla schiena o alle gambe. Problemi ai dischi includono ernie, fuoriuscite o dischi degenerati. Sono il risultato di qualcosa che potremmo definire Cesoia Spinale.

Cosa è una cesoia spinale?

Quando pensiamo al verbo tranciare, pensiamo di solito ad oggetti che si incontrano e strappano, o rompono. Anche se non è possibile eliminare lo strappo, possiamo fare il possibile per ridurre le possibilità di caderci di nuovo.

Per fare questo, dobbiamo capire che più parti si muovono e maggiore diventa l’opportunità di strappare qualcosa. Quando si aggiunge troppo peso ad un dato movimento, non si sta facendo altro che aumentare la probabilità di strappo con il tale movimento.

La colonna vertebrale è formata da 24 pezzi mobili. È quello che le rende possibile piegarsi ed essere flessibile, ma anche quello che la espone a maggiori rischi di traumi. Più riusciamo a muovere la colonna come un unico pezzo (soprattutto quando trasportiamo pesi), e più riusciremo a ridurre il pericolo che incombe su di essa. Ecco perché vogliamo affrontare il tema del sostegno addominale.

Il sostegno addominale

Non preoccupatevi! Non c’è bisogno di essere palestrati per fare in modo che sia efficace. Stiamo parlando di una strategia di movimento che può trasformare il vostro corpo in una macchina di ferro nei momenti critici di necessità, e potete iniziare a farne utilizzo già da ora.

Sostegno addominale significa che bisogna coinvolgere il proprio fulcro in modo da muovere solo la colonna lombare come un’unica unità. Spesso le persone fanno affidamento su tutori o cinte specifiche per ottenere questi risultati. Comunque, la schiena ha un tutore naturale, chiamato muscolo addominale trasverso, che quando viene utilizzato nella maniera corretta può proteggerci nelle attività di tutti i giorni.

La maggior parte delle persone con dolori alla schiena fanno fatica a gestire compiti di ogni giorno che molti altri danno invece per scontato. Prendiamo per esempio l’alzarsi da una sedia. Possiamo anche non farlo in maniera corretta quando ci sentiamo bene, ma è un compito estremamente doloroso per i pazienti con problemi ai dischi, che spesso si sentono ridicoli quando devono muoversi in certi modi per evitare il dolore. C’è quindi bisogno di organizzarsi. Ecco come.

Prima di alzarsi, sollevare pesi, sederci, eccetera:

  1. Inspirate ed espirate, stringendo lo stomaco per spingere l’aria fuori dai polmoni. Ricominciate a respirare normalmente, mantenendo però i muscoli contratti.
  2. Stringete i muscoli dei glutei.
  3. Mantenete la colonna vertebrale diritta.
  4. Compiete il movimento che volete fare.

Come si può vedere, è estremamente facile da fare. Noterete anche che è praticamente impossibile avere una postura scorretta o troppo estesa quando si mette in pratica questa posizione spinale. È importante mantenere un minimo del 20% di attivazione dell’addome nel corso della giornata, che si stia camminando, parlando, sedendo eccetera.

Ecco un altro segreto…

Questo esercizio non è solo per le persone che hanno dolore. Può essere messo in pratica da qualsiasi persona e proteggerà la colonna vertebrale da forze degenerative. È una tecnica comunemente utilizzata dai sollevatori di pesi per alzare grandi quantità di peso in questione di secondi.

È un buon esercizio per l’uomo che solleva scatole, o la mamma che solleva il proprio bambino, la nonna che vuole alzarsi dalla sedia o l’atleta della domenica che sta imparando a fare gli squat. Serve solo uno sforzo conscio per rendere questo esercizio un’abitudine. Quando questo accade, diventa la normalità nel fare movimenti. Ecco come si ottengono risultati a lungo termine.

Come un incidente stradale ha aiutato un paziente a trovare e risolvere la labirintite

Molte persone non penserebbero mai che un incidente sia una benedizione. Perché mai qualcuno dovrebbe essere grato di una situazione in cui la macchina viene rovinata, il collo e la schiena subiscono un trauma, e bisogna gestire una tempesta burocratica di assicurazione e altro. Ma ogni tanto ci capita di avere un paziente che ci dice quanto grato è per l’incidente subito, perché gli ha permesso di avere un’opportunità per scoprire e sperimentare le cure chiropratiche neurostrutturali.

È successo di nuovo qualche settimana fa. Una paziente è arrivata in studio in seguito ad un tamponamento e per i suoi problemi al collo causati dal colpo di frusta. Dopo esserci accertati della situazione grazie ai nostri esami e ai raggi X, ci è stato chiaro che il colpo di frusta non era il suo unico problema. Aveva anche un grosso Complesso dello Spostamento dell’Atlante.

È successo qualcosa di interessante dopo la terza visita. Anche se stava venendo da noi per ricevere sollievo dai suoi dolori al collo, notò che la prima cosa a sparire invece era stato un continuo fischio alle orecchie.

Non c’è bisogno di sottolineare che questa paziente era entusiasta del risultato. Si era ormai rassegnata al fischio continuo e alla sensazione di avere le orecchie tappate. Era arrivata ad avere solo il 70% dell’udito che avrebbe potuto, e aveva difficoltà a sentire bene le persone al telefono.

Anche se non possiamo dire di curare la labirintite, c’è un’associazione tra questo disordine e vari traumi cervicali e colpi di frusta. Questi traumi cervicali potrebbero aver portato la testa e il collo a spostarsi, disturbando la funzione del tronco encefalico e dei nervi craniali che causano poi problemi di labirintite in alcuni pazienti.

Ed è questa una delle meraviglie della chiropratica. Molti pazienti vengono qui per una condizione e notano che altri problemi con i quali stavano lottando da anni iniziano ad alleviarsi o andare via completamente. Non si tratta di creare un trattamento per ognuno di questi singoli disturbi, ma di un fattore molto importante: quando un corpo si discosta dalla sua normale posizione, la conseguenza sarà anche una funzione anormale. Quando si va a ristabilire quella struttura normale, non solo la colonna vertebrale ma anche collo e testa, ogni sistema del corpo collegato a questi si adatterà e migliorerà la sua prestazione.

Quali sono le cause delle vertigini?

La maggior parte di noi ha avuto a che fare con almeno un episodio di vertigini ad un certo punto della propria vita. Che sia il ricordo di ruotare su se stessi da bambini, un’ubriacata con i compagni di università o un giro troppo rocambolesco in giostra, la sensazione di avere il mondo che ci gira intorno è più o meno familiare per tutti. Ma prendiamoci un momento per immaginarci come sarebbe se il mondo cominciasse a girarci intorno senza alcun preavviso o causa a noi conosciuta.

Questa è una realtà per moltissime persone ogni anno. Le vertigini sono parte di un ampio spettro di problemi conosciuti come Disordini Vestibolari. Un disordine vestibolare è un problema che va a colpire i centri di controllo dell’equilibrio dell’intero corpo. Molti di questi casi sono riportati da persone sopra i 65 anni. Man mano che si perde l’abilità di mantenere l’equilibrio, le cadute possono portare a fratture all’anca, alla colonna o alla spala man mano che si invecchia.

Per capire quello che si potrebbe fare per persone affette da vertigini, dobbiamo prima capire cosa sta causando i problemi. Purtroppo, la parola “vertigini” è una diagnosi probabile per troppe cose – infatti, è a malapena una diagnosi. In ogni caso, il controllo e trattamento delle vertigini dipende principalmente da ciò che sta causando il problema in primo luogo.

Quali sono alcune delle cause più comuni per le vertigini? Vediamone alcune:

  1. Sindrome di Meniere – una malattia dell’orecchio interno dove i sintomi principali sono vertigini, perdita dell’udito, fischio all’orecchio e acufeni, o un senso di vuoto nell’orecchio. Questo può variare per severità e va a colpire le persone sui 40 o 50 anni. È una condizione cronica, ma c’è una grande varietà di terapie alternative o tradizionali per andare a trattare i sintomi. È associato ad una ritenzione di fluido chiamato linfa nell’orecchio interno, che interrompe i sensori che trasmettono informazioni al cervello per l’udito e l’equilibrio.
  2. Vertigine Parossistica Posizionale Benigna (Cupololitiasi) – la diagnosi più comune per chi soffre di vertigini. Pare sia causata dall’accumulo di cristalli nell’orecchio interno. Quando la testa cambia posizione, questi cristalli si muovono e vanno ad interferire con le terminazioni nervose dell’orecchio interno, innescando le conseguenze delle vertigini.
  3. Labirintite – un disordine in cui l’organo primario del sistema vestibolare si infiamma. È solitamente un risultato di infezione virale, ma può anche derivare da batteri, traumi cervicali, allergie e terapie medicinali. Occorre solitamente dopo un’infezione respiratoria. La labirintite è trattabile, purché non ci siano danni permanenti ai nervi.
  4. Vertigini cervicogeniche – un disturbo vestibolare solitamente associato a traumi al collo. Anche se sono considerate una forma rara di vertigini se in paragone a quelle elencate sopra, la nostra esperienza ci dice che sono ben più comuni di quel che sembra. Non ci sono test diagnostici per capire se le vertigini cervicogeniche sono collegate al collo, ma vengono definite tali quando i capogiri accompagnano i dolori al collo o un trauma da colpo di frusta.

Da chiropratici neurostrutturali, abbiamo avuto l’opportunità di lavorare su pazienti di tutte quattro queste categorie. Vorremmo poter dire che un tipo di vertigini risponde meglio alle correzioni di un altro, ma non è il questo il caso. Abbiamo visto molti pazienti affetti da Sindrome di Meniere rispondere in maniera ottimale, mentre altri non hanno trovato beneficio. Altri sembrano liberarsi del tutto dalla cupololitiasi, nonostante altri ancora ci ricaschino dopo tempo. La verità è che le vertigini sono un problema complicato con troppi fattori da valutare, che rendono ogni singola situazione un caso a sé stante.

L’unica cosa in comune è che i sistemi vestibolari di tutti questi pazienti si comportano in maniera anomala. Il sistema vestibolare è uno dei sistemi più complessi del corpo. Riceve input dagli occhi, l’orecchio interno e la colonna vertebrale e li elabora per adattarsi alla realtà. Ecco come funziona:

Fingiamo di essere alla guida della nostra auto. Mentre siete in macchina e state guardando dritto davanti a voi, i vostri occhi, orecchi e colonna vertebrale vi dicono che vi state muovendo in quella direzione e va tutto bene. Ma immaginiamo che siate annoiati e sul sedile del passeggero: decidete quindi di leggere un libro. Mentre leggete, le vostre orecchie e la vostra colonna vertebrale possono ancora percepire il movimento, ma i vostri occhi sono fissi sulla pagina. All’improvviso, iniziate a soffrire di mal di macchina.

Possiamo immaginare diversi scenari di questo tipo. Pensiamo ai bambini che passano il tempo sulla giostrina girevole al parco. Si gira, si gira, e all’improvviso ci si blocca di colpo. La colonna e gli occhi dicono che non ci si sta più muovendo, ma il fluido nelle orecchie non è d’accordo e ricomincia lo stesso capogiro di prima.

Sappiamo tutti che gli occhi e le orecchie possono influenzare l’equilibrio perché è capitato a tutti di fare qualcosa per iniziare a sentire i primi capogiri. Comunque, la posizione della testa ha un enorme impatto sull’equilibrio, ed è qui che entra in gioco lo Spostamento dell’Atlante.

La posizione della testa sulle vertebre cervicali C1 e C2 è strettamente legata al nucleo vestibolare, ovvero al centro di controllo dell’intero sistema vestibolare. La posizione di testa e del collo può influire sulla funzione delle tube di Eustachio e, cosa più importante, funge da controllore per i segnali che arrivano al cervello per monitorare i movimenti della colonna vertebrale.

Il punto di questo articolo non è affermare che la Chiropratica Neurostrutturale guarisce dalle vertigini, perché non sarebbe la verità. Comunque, se volete che il vostro sistema vestibolare funzioni a dovere nel modo in cui dovrebbe, allora la colonna vertebrale cervicale e il tronco encefalico devono funzionare correttamente per fare in modo che questo accada.

Con il corretto allineamento strutturale, anche le terapie per la gestione delle vertigini possono dare ottimi risultati.