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La tecnica numero 1 che DEVI imparare dopo un trauma alla schiena

Non ogni caso di dolori alla schiena è un problema chiropratico. C’è bisogno di nuove strategie di movimento per implementare la stabilità del corpo mentre è in atto il processo di guarigione.

Non siamo esperti della schiena. Anche se abbiamo studiato e ci siamo specializzati nelle biomeccaniche di testa e collo, una buona parte dei nostri pazienti vengono in studio per condizioni secondarie come dolori lombari, ernia al disco e sciatica.

Anche se la maggior parte inizia a sentirsi meglio relativamente presto grazie ai trattamenti (specialmente se si tratta di dolori cronici), a volte come chiropratici dobbiamo accettare il fatto che alcuni traumi alla schiena richiedono maggior tempo di guarigione di altri. Anche se stiamo lavorando sul correggere la struttura della colonna vertebrale di qualcuno, ci sono delle volte in cui bisogna lasciare al corpo il suo tempo di guarigione. Parte di ciò vuol dire insegnare alle persone a muoversi per prevenire un aggravamento del loro problema.

Quando si parla di dolori di schiena, spesso e volentieri ci si sta riferendo a problemi alla zona lombare. Ci si accorge in quei momenti in cui ci si piega davanti per raccogliere qualcosa da terra, si sente uno scrocchio e comincia il dolore improvviso alla schiena o alle gambe. Problemi ai dischi includono ernie, fuoriuscite o dischi degenerati. Sono il risultato di qualcosa che potremmo definire Cesoia Spinale.

Cosa è una cesoia spinale?

Quando pensiamo al verbo tranciare, pensiamo di solito ad oggetti che si incontrano e strappano, o rompono. Anche se non è possibile eliminare lo strappo, possiamo fare il possibile per ridurre le possibilità di caderci di nuovo.

Per fare questo, dobbiamo capire che più parti si muovono e maggiore diventa l’opportunità di strappare qualcosa. Quando si aggiunge troppo peso ad un dato movimento, non si sta facendo altro che aumentare la probabilità di strappo con il tale movimento.

La colonna vertebrale è formata da 24 pezzi mobili. È quello che le rende possibile piegarsi ed essere flessibile, ma anche quello che la espone a maggiori rischi di traumi. Più riusciamo a muovere la colonna come un unico pezzo (soprattutto quando trasportiamo pesi), e più riusciremo a ridurre il pericolo che incombe su di essa. Ecco perché vogliamo affrontare il tema del sostegno addominale.

Il sostegno addominale

Non preoccupatevi! Non c’è bisogno di essere palestrati per fare in modo che sia efficace. Stiamo parlando di una strategia di movimento che può trasformare il vostro corpo in una macchina di ferro nei momenti critici di necessità, e potete iniziare a farne utilizzo già da ora.

Sostegno addominale significa che bisogna coinvolgere il proprio fulcro in modo da muovere solo la colonna lombare come un’unica unità. Spesso le persone fanno affidamento su tutori o cinte specifiche per ottenere questi risultati. Comunque, la schiena ha un tutore naturale, chiamato muscolo addominale trasverso, che quando viene utilizzato nella maniera corretta può proteggerci nelle attività di tutti i giorni.

La maggior parte delle persone con dolori alla schiena fanno fatica a gestire compiti di ogni giorno che molti altri danno invece per scontato. Prendiamo per esempio l’alzarsi da una sedia. Possiamo anche non farlo in maniera corretta quando ci sentiamo bene, ma è un compito estremamente doloroso per i pazienti con problemi ai dischi, che spesso si sentono ridicoli quando devono muoversi in certi modi per evitare il dolore. C’è quindi bisogno di organizzarsi. Ecco come.

Prima di alzarsi, sollevare pesi, sederci, eccetera:

  1. Inspirate ed espirate, stringendo lo stomaco per spingere l’aria fuori dai polmoni. Ricominciate a respirare normalmente, mantenendo però i muscoli contratti.
  2. Stringete i muscoli dei glutei.
  3. Mantenete la colonna vertebrale diritta.
  4. Compiete il movimento che volete fare.

Come si può vedere, è estremamente facile da fare. Noterete anche che è praticamente impossibile avere una postura scorretta o troppo estesa quando si mette in pratica questa posizione spinale. È importante mantenere un minimo del 20% di attivazione dell’addome nel corso della giornata, che si stia camminando, parlando, sedendo eccetera.

Ecco un altro segreto…

Questo esercizio non è solo per le persone che hanno dolore. Può essere messo in pratica da qualsiasi persona e proteggerà la colonna vertebrale da forze degenerative. È una tecnica comunemente utilizzata dai sollevatori di pesi per alzare grandi quantità di peso in questione di secondi.

È un buon esercizio per l’uomo che solleva scatole, o la mamma che solleva il proprio bambino, la nonna che vuole alzarsi dalla sedia o l’atleta della domenica che sta imparando a fare gli squat. Serve solo uno sforzo conscio per rendere questo esercizio un’abitudine. Quando questo accade, diventa la normalità nel fare movimenti. Ecco come si ottengono risultati a lungo termine.

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