Solo considerate l’analisi di sublussazione, l’abilità di palpazione, l’interpretazione radiografica, la lettura della strumentazione, la selezione del livello vertebrale, la considerazione delle direzioni di correzione, i punti di contatto, i quozienti di forza, la valutazione delle controindicazioni, la conoscenza della storia familiare, il posizionamento del paziente, il controllo del respiro, l’ obbiettivo, l’intenzione e il tempo necessario nell’eseguire un’unica spinta correttiva – sarebbe insano pensare di poterlo fare in modo sicuro ed efficace ad un altro essere umano senza avere alle spalle anni di lavoro post-laurea e formazione clinica. Sicuramente può sembrare semplice, ma accade molto di più durante una specifica e lieve CORREZIONE chiropratica di quanto si possa cogliere con gli occhi.
Nessun onesto chiropratico proverebbe a correggere la propria colonna vertebrale, come allo stesso modo mai un dentista proverebbe a togliersi un dente – questo lavoro è meglio lasciarlo ad un paio di mani ben allenate e oggettivamente capaci di fare il lavoro. Se conosci qualcuno che insiste abitualmente nella manipolazione della propria colonna vertebrale, ditegli di fare attenzione e lasciare quel lavoro ai professionisti – in caso contrario dovremmo mettergli un cono attorno alla testa.