La scorsa settimana ci siamo chiesti perché il cambiamento possa essere così difficile. Risulta arduo in quanto è come fosse un tessuto a trama fitta presente nella nostra neurologia.
Questo significa che dovremmo rinunciare a migliorare noi stessi?
Dovremmo abbandonare i nostri obiettivi, insicuri di volerli raggiungere perché non crediamo che il successo possa essere possibile?
CERTAMENTE NO! Non siamo prigionieri delle nostre abitudini!
Solo perché il cambiamento è difficoltoso e a volte anche scomodo, ci sono alcune cose che possiamo fare per renderci la vita un po’ più semplice. Una volta compreso che la neuroscienza sta dietro alla formazione di abitudini, diventa quindi possibile “attaccare” il sistema per creare l’esito desiderato.
• Usate la corteccia prefrontale – la corteccia prefrontale è la parte del cervello che gioca un ruolo fondamentale nella pianificazione, nella organizzazione, nel controllo degli impulsi e nello sviluppo della personalità. E’ l’ultima parte del cervello a svilupparsi nella sua interezza, ragion per cui i bambini non sono in grado di portare a termine gli stessi piani e le complesse decisioni degli adulti. Il cambiamento delle abitudini inizia con il riconoscere l’irrazionalità degli stessi; molte tra le nostre abitudini sono delle reazioni divenute automatiche. Noi possediamo il potere di scegliere una reazione diversa facendo lavorare la nostra corteccia prefrontale e diventando iper-consapevoli delle nostre abitudini.
• Focalizzatevi su quello che STATE per fare – quando stabiliamo degli obiettivi, solitamente diciamo a noi stessi cosa NON andremo a fare. “Non mangerò più dolci”, “Non trascorrerò più così tanto tempo a controllare le email”, e così via. Il sistema del cervello atto ad apprendere le abitudini non reagisce al NON, ma inizierà a cambiare quando diremo quello che ANDREMO a fare.
• Controllate l’ambiente – cambiare l’ambiente attorno a noi per rendere le abitudini indesiderate più difficili da seguire e quelle invitanti più facili può aiutare ad ottenere il risultato giusto. Tenere un barattolo di biscotti in cucina quando si sta provando ad eliminare un’abitudine agli zuccheri, non ci rende dei grandi eroi, quando abbiamo la forza di volontà per resistere. Basta solo eliminare i biscotti.
• Celebrate le vittorie, anche quelle piccole – riconoscere a sé stessi i progressi aiuta a rinforzare i cambiamenti che si sta tentando di portare a segno. Le ricompense non devono essere complicate o stravaganti. Molte volte le migliori ricompense sono i risultati naturali dei vostri sforzi: una migliore salute, più felicità ed aumento di energia.
• La cosa più importante, abbiate un piano ragionevole – per poter tessere nuovamente il cervello, costanza e coerenza sono la chiave giusta. Se non avete mai corso prima d’ora, la maratona non è il primo passo logico da fare. Iniziando con poco, ma tenendo in mente il grande quadro, vi aiuterà a creare un piano di azione realizzabile in grado di creare il cambiamento che stavate cercando di attuare. Noi tutti possediamo delle abitudini difficili da cambiare. Possiamo quindi iniziare dal renderci consapevoli degli stessi e decidere coscientemente di fare una scelta diversa su cosa fare di diverso. Rimuovere gli ostacoli che ci allontanano dalla nostra rotta e ricompensare noi stessi in modo appropriato per i nostri progressi ottenuti ci aiuterà a mantenerci focalizzati verso i nostri obiettivi. Non si tratta di fare un enorme balzo nell’immediato, si tratta piuttosto di un processo di piccoli passi regolari che andranno a ricostruire il nuovo tessuto neurologico cerebrale.
“Il cambiamento è difficile alla partenza, caotico nel mezzo e magnifico alla fine.” –
John Charles Polanyi